Paola de roberto
Slider
Socio Onorario
UNA PROPOSTA PER LAVORARE INSIEME A #FARECOMUNITA’

La Città di Salerno ha dimostrato che le politiche sociali non sono un costo passivo nel bilancio comunale, bensì un motore del cambiamento e dello sviluppo del territorio, un settore produttivo che promuove la centralità della persona, degli aggregati sociali e della comunità. Il cambiamento da realizzare è principalmente culturale e organizzativo, in un sistema di condivisioni e di valutazione del fare insieme.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ci offre un’occasione irripetibile per mettere a frutto quanto negli anni è già stato seminato e lavorare insieme per strutturare reti collaborative stabili, necessarie per prevenire i bisogni e superare lo stato di emergenza in cui troppo spesso ci si trova ad operare. 

La Città di Salerno ha dimostrato che le politiche sociali non sono un costo passivo nel bilancio comunale,
bensì un motore del cambiamento e dello sviluppo del territorio, un settore produttivo che promuove la
centralità della persona, degli aggregati sociali e della comunità. Il cambiamento da realizzare è
principalmente culturale e organizzativo, in un sistema di condivisioni e di valutazione del fare insieme.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ci offre un’occasione irripetibile per mettere a frutto quanto
negli anni è già stato seminato e lavorare insieme per strutturare reti collaborative stabili, necessarie per
prevenire i bisogni e superare lo stato di emergenza in cui troppo spesso ci si trova ad operare.

1 – Salerno tra welfare per la comunità e welfare di comunità

La pandemia ha aggravato le conseguenze delle crisi sistemiche che si sono succedute in quest’ultimo ventennio, alterando gravemente la struttura socio-economica e culturale nel nostro Paese, rendendo difficile garantire risposte pubbliche adeguate ai crescenti bisogni delle persone, che si presentano in forme sempre più complesse e talvolta invisibili.  Salerno ha dimostrato di essere attenta e sensibile verso queste priorità investendo ingenti risorse umane ed economiche. Ora, però, abbiamo bisogno di dare una forma stabile all’organizzazione degli interventi e co-progettare soluzioni inclusive e sostenibili, per essere tutti insieme protagonisti del cambiamento culturale, sociale ed economico della nostra città (cittadinanza attiva).

2 – Salerno tra cultura del welfare e welfare culturale

Le pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale rappresentano una risorsa strategica per rispondere alla complessità dei bisogni dei cittadini e del territorio, offrendo contenuti e spazi per l’organizzazione del tempo libero, per la formazione civica e culturale, per la pratica sportiva.

L’obiettivo è mettere tutti in condizione di godere del proprio patrimonio culturale, relazionale, monumentale, dando libera espressione al talento creativo e alle vocazioni artistiche, economiche e sociali sul territorio.

           3 – Salerno tra welfare ecologico ed un approccio ecologico al welfare

Ecologico è una parola che deriva dalla radice greca òikos che significa casa, famiglia. Non ci sorprende che anche i termini economia (regole per la gestione della casa) e comunità (casa comune) abbiano la stessa radice.

Programmare un sistema di welfare costruito con una specifica attenzione all’ambiente, che abbia una valenza sociale, relazionale ed economica, deve essere una priorità. I sistemi di welfare, oggi, devono integrare le politiche sociali con quelle ambientali, sviluppando approcci innovativi nella relazione tra istruzione, occupazione e redditi e tra dimensioni sociali, economiche ed ecologiche. 

I servizi di welfare devono essere pensati anche come relazione stretta tra protezione sociale e contesto ambientale dove fornire risposte personalizzate ai bisogni dei singoli in una dimensione sempre più integrata tra uomo e natura e, quindi, tra l’offerta di servizi sociali e la qualità dell’ambiente in cui essi verranno erogati. In ognuno di questi casi gioca un ruolo fondamentale l’innovazione sociale (si pensi ad esempio ai temi di rigenerazione urbana).

 

4 – Salerno tra innovazione del welfare e welfare innovativo

A fronte dei cambiamenti intervenuti nella società, che hanno avuto ricadute anche sulla città di Salerno, occorre pensare di ridefinire i servizi di welfare in termini di innovazione sia dei contenuti e dell’approccio utilizzato, sia degli strumenti e delle tecnologie impiegate che devono essere pronte e facili da usare per poter realmente migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini.

Partendo dalla consapevolezza che il Comune di Salerno “investe” nel sociale 169 euro pro capite a fronte di dati nazionali e locali molto più bassi: Italia 124 euro, Sud 58 euro, Campania 56 euro, provincia di Salerno 65 euro (dati Istat 2018), l’obiettivo è #farecomunità per costruire insieme:

AZIONE 1   – SALERNO CHE ASCOLTA

La priorità è ascoltare innanzitutto coloro che hanno meno voce e sono bisognosi di accoglienza.

▪ Potenziare la capacità di ascolto delle persone mediante la creazione di dieci (ad oggi ce ne sono 6+2) porte di accesso al sistema dei servizi sociali, dotate di uno spazio di ascolto con operatori sociali sempre più in grado di informare, orientare e accompagnare i richiedenti e lavorare sulla prevenzione del bisogno.

▪ Mettere in rete i punti di ascolto e di accoglienza, pubblici e privati, laici e cattolici, operanti sul territorio, condividendo obiettivi, azioni e risorse (beni e attrezzature, indumenti, alimenti, ecc.).

▪ Gestire e coordinare digitalmente (anche attraverso la creazione di un’App) la domanda di servizi

AZIONE 2 – SALERNO AMICA

 Una città a sostegno e a misura delle persone più vulnerabili è una città amica di tutti.

▪Potenziare la rete del servizio sociale professionale assicurando la presenza di almeno un assistente sociale ogni 5000 abitanti in modo da costituire 12 team di presa in carico costituiti da 2 assistenti sociali a tempo pieno ed indeterminato per ogni team. E’ necessario, altresì, consolidare il rapporto con l’Università e con le imprese per la formazione e l’accoglienza di tirocini formativi e di nuove posizioni lavorative aperte a nuove professioni per il sociale e per il territorio e agevolare percorsi di e-learning e di formazione continua per il miglioramento della qualità professionale.

▪ Costruire una rete cittadina multidisciplinare di sostegno e di presa in carico di ogni forma di vulnerabilità, costituita da assistenti sociali, sociologi, psicologi, educatori professionali.

▪ Istituire le figure dello psicologo e del sociologo di comunità e del Disability Manager.

AZIONE 3 – SALERNO CHE ACCOGLIE
L’esclusione sociale non crea benessere per le persone ed è improduttiva per il territorio.
▪ Salerno spende oltre 169 € annui per abitante per servizi sociali, contro una media regionale di
56 €. In questi anni ha costruito una grande rete di servizi per minori, disabili, anziani e famiglie.
▪ Occorre prevedere più accoglienza e più servizi per consolidare i risultati raggiunti e affermare
il primato di città predisposta all’ascolto e al sostegno di tutti i suoi cittadini.
▪ Consolidare e potenziare la rete di accoglienza residenziale di sollievo con una casa di comunità
ogni 25.000 abitanti (come previsto nel PNRR).
▪ Consolidare e potenziare la rete di accoglienza diurna e residenziale per la popolazione immigrata
e il sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati. 

AZIONE 4 – SALERNO SICURA E TECNOLOGICA
Garantire sicurezza alle fasce di popolazione più fragili e a maggior rischio di esclusione sociale
rende le persone e le famiglie più sicure e meno vulnerabili.
▪ Potenziare la Porta Unica di Accesso (PUA) di servizi per il cittadino con l’impiego di tecnologie
pronte e facili da usare.
▪ Istituire una grande rete avanzata di telesoccorso, tele-assistenza e tele-medicina. Potenziare la
fornitura di ausili domotici per le persone disabili e, in generale, non autosufficienti, anche al fine
di rendere più sicuri gli spazi domestici, consolidare la rete capillare dell’accoglienza diurna per
anziani, disabili adulti, minori e adolescenti, costruita nell’ultimo quinquennio, con il
potenziamento qualitativo dei centri esistenti e l’istituzione di nuovi centri al fine di assicurare
presidi diurni in ogni quartiere della città.

AZIONE 5 – SALERNO IN CRESCITA
Garantire il diritto all’educazione per tutte le bambine e i bambini a partire dalla prima infanzia
e contrastare la povertà educativa e l’abbandono scolastico lavorando per:
▪ Consolidare il trend positivo dell’offerta e potenziare i servizi nido e i servizi integrativi per
l’infanzia.
▪ Implementare il sistema integrato 0-6 con la costituzione e il potenziamento di poli per
l’infanzia.
▪ Promuovere modelli socio-pedagogici inclusivi, in collaborazione con le famiglie e con le
comunità, al fine di creare stimoli e armonia nella crescita dei bambini.
▪ Diversificare l’offerta dei servizi per creare maggiori opportunità di sviluppo emotivo,
cognitivo e sociale dei bambini, anche in condizioni di disabilità.
▪ Offrire servizi di conciliazione nel rispetto dei tempi di vita e di lavoro per ogni mamma e ogni
papà.
▪ Aprire case della genitorialità per offrire ai neo-genitori supporto e confronto per la crescita
dei bambini.
▪ Costruire l’alleanza educativa continuando le attività promosse con il progetto La città in
crescita, al fine di realizzare comunità educanti includenti per le bambine e i bambini di ogni
quartiere della città.
▪ Costruire relazioni significative e attente con i ragazzi minori e le loro famiglie (creando una
consolidata rete di sostegno alle famiglie) al fine di prevenire e contrastare fenomeni come
il bullismo, il cyberbullismo, l’abuso di alcool e droghe, etc
▪ Attivare progetti per il benessere psicofisico e il miglioramento della socialità e
l’apprendimento dei minori (bambini e adolescenti) a rischio povertà educativa a causa
di difficili condizioni sociali e/o economiche che non consentono loro di apprendere,
sperimentare, scoprire e coltivare le proprie inclinazioni e il proprio talento. 

AZIONE 6 – SALERNO DEI SERVIZI DI QUALITA’
A Salerno la sussidiarietà e il welfare community sono una realtà concreta
e in cammino da difendere e valorizzare in qualità e quantità.
Salerno ha istituito negli ultimi dieci anni il più esteso ed efficace sistema di servizi sociali della
Campania e del Sud e dispone di servizi per la prima infanzia di livello europeo. La sua vivibilità, i suoi
standard di sicurezza, la sua prossimità alle persone più vulnerabili, sono il risultato di questa estesa
maglia di servizi realizzata in collaborazione con una vasta rete di organismi della solidarietà, di enti
cooperativi e di associazioni.
La spesa sociale di livello europeo rappresenta un valore da potenziare. Pertanto, l’impegno futuro va
orientato nella direzione di realizzare le indicazioni contenute nel PNRR.
Consolidare e potenziare i servizi domiciliari e territoriali per le persone anziane, le persone con
disabilità e le famiglie:
– assicurare l’assistenza domiciliare integrata o gli assegni di cura a tutte le persone non
autosufficiente gravi e gravissime;
– assicurare l’assistenza domiciliare sociale agli anziani in condizione di necessità e/o solitudine;
– assicurare i servizi domiciliari alle persone disabili in condizione di gravità;
– potenziare i progetti per il “Dopo di noi” e la “Vita indipendente”;
– assicurare i servizi di assistenza specialistica scolastica a tutti gli alunni disabili e a tutti gli alunni
portatori di bisogni educativi speciali sia della scuola dell’obbligo sia della scuola superiore di
secondo grado;
– garantire e potenziare il trasporto scolastico presso i centri di riabilitazione per le persone disabili;
– assicurare il servizio di educativa domiciliare per almeno 200 famiglie con minori in condizioni di
disagio sociale e il servizio di tutoring domiciliare per almeno 100 famiglie bisognose di sostegno
psico-educativo.
Strutturare una filiera istituzionale e potenziare i servizi per il CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI
GENERE e di sostegno e accoglienza delle vittime di violenza con il potenziamento dei centri
antiviolenza e delle case rifugio e di tutto quanto necessario per garantire un empowerment
reale delle persone coinvolte.
▪ Potenziare il “Centro territoriale per l’inclusione attiva” finalizzato a implementare le
opportunità di formazione e di inserimento socio-lavorativo per i giovani NEET, gli inoccupati e i
disoccupati.
▪ Qualificare i servizi per le persone con gravi disabilità psichiatriche consolidando l’area di
integrazione socio-sanitaria e potenziando i PTRI (progetti terapeutico-riabilitativi individuali) e
l’istituzione di un nucleo operativo di supporto alle famiglie con problemi psichiatrici, in
collaborazione con il DSM e gli enti di Terzo Settore.
▪ Potenziare i servizi per le persone affette da sindrome autistica (ponendo l’attenzione anche
sulle problematiche degli autistici adulti) mediante un centro territoriale per il sostegno e
l’orientamento, in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale, gli organismi associativi delle
famiglie e gli enti di Terzo Settore.
▪ Istituire e potenziare il centro territoriale per la “Vita Indipendente” in collaborazione con le
associazioni dei disabili e gli enti di Terzo Settore.
▪ Attivare almeno 100 tirocini formativi annui di inserimento per persone svantaggiate, da gestire
in collaborazione con gli enti di terzo settore e le organizzazioni imprenditoriali cittadine.
▪ Strutturare percorsi di avviamento al lavoro per persone disabili, con sindrome dell’autismo o
con problematiche psichiatriche, attivando un tavolo permanente con le imprese e il territorio
che offra opportunità concrete di inclusione e di lavoro.
▪ Potenziare i progetti per il “Dopo di noi” mediante la promozione di apposite strutture di
accoglienza residenziale in collaborazione con gli enti di Terzo Settore.
▪ Potenziare gli “Assegni di cura” per i disabili gravissimi e gravi mediante l’istituzione di un fondo
comunale di co-finanziamento del FNA, in collaborazione con l’ASL.
▪ Strutturare e potenziare il PRONTO INTERVENTO SOCIALE (housing e servizi di sollievo per Senza
Fissa Dimora, servizi di supporto ai detenuti come un Banco dei farmaci, ecc.) in collaborazione
con il Terzo Settore.
▪ Potenziare i servizi per la deistituzionalizzazione dei minori in struttura (Progetto Care Leavers)
e dell’affido familiare mediante l’istituzione di un nucleo operativo dedicato (psicologo,
assistente sociale, educatore).
▪ Potenziare i servizi di mediazione culturale per gli alunni e le famiglie di stranieri immigrati in
collaborazione con gli enti di Terzo Settore

AZIONE 7 – SALERNO DINAMICA
Una città dinamica è una città che investe sui giovani, sulla cultura e sull’innovazione
▪ Attivare spazi fisici e virtuali di contaminazione culturale e creativa e di co-working (SALERNO
EVOLUTION LAB) finalizzati a generare innovazione. Luoghi giovani pensati per i giovani utili anche a
generare confronti con le istituzioni, con le realtà culturali, formative e lavorative e con il mondo
dell’editoria, della radiofonia e della comunicazione più in generale.
▪ Operare a realizzare una rete collaborativa stabile tra il mondo dell’istruzione (dalla primaria alla
secondaria di I e II grado), le realtà formative e le attività funzionali allo sviluppo della ricerca e
dell’innovazione, anche attraverso la continua interazione con il sistema universitario
(potenziamento della rete 6-18 anni e oltre).
▪ Investire sullo sport come strumento di prevenzione contro le più diverse patologie e fonte di
benessere psicofisico e di crescita individuale e, ancor di più, come potenziale strumento di
aggregazione e di inclusione sociale. 

AZIONE 8 – SALERNO CHE ADOTTA UN APPROCCIO ECOLOGICO
Per stare bene bisogna prendersi cura dell’ambiente e promuovere la qualità dei servizi
▪ Pensare a una dimensione sempre più integrata tra uomo e natura e, quindi, tra l’offerta di servizi
sociali e la qualità dell’ambiente in cui essi verranno erogati (ad esempio continuare a portare avanti
il progetto degli orti sociali e degli orti didattici, almeno uno in ogni scuola).
▪ Costruire un rapporto sano con gli altri esseri viventi, ampliando e potenziando gli spazi e le aree
verdi rivolti ai nostri amici animali e facendo nascere fattorie didattiche cittadine dove possano
trovare ricovero anche animali abbandonati o senza padrone, in collaborazione con le Associazioni
animaliste.
▪ Promuovere un’architettura outdoor del welfare con investimenti per la definizione di metodologie,
nuovi servizi e professionalità.
▪ Recuperare strutture e aree pubbliche nella disponibilità dei quartieri e porle a disposizione
dell’associazionismo (promuovere il regolamento per l’affido e la gestione dei beni pubblici).
▪ Mantenere alta l’attenzione alla sostenibilità sociale ed economica dei servizi, fornendo risposte
personalizzate ai bisogni dei singoli (si pensi all’investimento sui caregiver o sulle reti di prossimità).
▪ Contribuire a costruire una città resiliente e sostenibile (seguendo in termini di transizione ecologica
le priorità indicate dall’UE anche con il pacchetto FIT for 55) per affrontare le sfide ambientali urbane
in modo da rendere ecologica la vita delle persone (riduzione del trasporto su gomma, piste ciclabili,
isole pedonali estese, etc)