A Salerno la sussidiarietà e il welfare community sono una realtà concreta e in cammino da difendere e valorizzare in qualità e quantità.

Salerno ha istituito negli ultimi dieci anni il più esteso ed efficace sistema di servizi sociali della Campania e del Sud e dispone di servizi per la prima infanzia di livello europeo. La sua vivibilità, i suoi standard di sicurezza, la sua prossimità alle persone più vulnerabili, sono il risultato di questa estesa maglia di servizi realizzata in collaborazione con una vasta rete di organismi della solidarietà, di enti cooperativi e di associazioni.
La spesa sociale di livello europeo rappresenta un valore da potenziare. Pertanto, l’impegno futuro va orientato nella direzione di realizzare le indicazioni contenute nel PNRR.

  • Consolidare e potenziare i servizi domiciliari e territoriali per le persone anziane, le persone con disabilità e le famiglie:

– assicurare l’assistenza domiciliare integrata o gli assegni di cura a tutte le persone non autosufficienti gravi e gravissime;
– assicurare l’assistenza domiciliare sociale agli anziani in condizione di necessità e/o solitudine;
– assicurare i servizi domiciliari alle persone disabili in condizione di gravità;
– potenziare i progetti per il “Dopo di noi” e la “Vita indipendente”;
– assicurare i servizi di assistenza specialistica scolastica a tutti gli alunni disabili e a tutti gli alunni portatori di bisogni educativi speciali sia della scuola dell’obbligo sia della scuola
   superiore di secondo grado;
– garantire e potenziare il trasporto scolastico presso i centri di riabilitazione per le persone disabili;
– assicurare il servizio di educativa domiciliare per almeno 200 famiglie con minori in condizioni di disagio sociale e il servizio di tutoring domiciliare per almeno 100 famiglie
   bisognose di sostegno psico-educativo.

  • Strutturare una filiera istituzionale e potenziare i servizi per il CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE e di sostegno e accoglienza delle vittime di violenza con il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio e di tutto quanto necessario per garantire un empowerment reale delle persone coinvolte.
  • Potenziare il “Centro territoriale per l’inclusione attiva” finalizzato a implementare le opportunità di formazione e di inserimento socio-lavorativo per i giovani NEET, gli inoccupati e i disoccupati.
  • Qualificare i servizi per le persone con gravi disabilità psichiatriche consolidando l’area di integrazione socio-sanitaria e potenziando i PTRI (progetti terapeutico-riabilitativi individuali) e l’istituzione di un nucleo operativo di supporto alle famiglie con problemi psichiatrici, in collaborazione con il DSM e gli enti di Terzo Settore.
  • Potenziare i servizi per le persone affette da sindrome autistica (ponendo l’attenzione anche sulle problematiche degli autistici adulti) mediante un centro territoriale per il sostegno e l’orientamento, in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale, gli organismi associativi delle famiglie e gli enti di Terzo Settore.
  • Istituire e potenziare il centro territoriale per la “Vita Indipendente” in collaborazione con le associazioni dei disabili e gli enti di Terzo Settore.
  • Attivare almeno 100 tirocini formativi annui di inserimento per persone svantaggiate, da gestire in collaborazione con gli enti di terzo settore e le organizzazioni imprenditoriali cittadine.
  • Strutturare percorsi di avviamento al lavoro per persone disabili, con sindrome dell’autismo o con problematiche psichiatriche, attivando un tavolo permanente con le imprese e il territorio che offra opportunità concrete di inclusione e di lavoro.
  • Potenziare i progetti per il “Dopo di noi” mediante la promozione di apposite strutture di accoglienza residenziale in collaborazione con gli enti di Terzo Settore.
  • Potenziare gli “Assegni di cura” per i disabili gravissimi e gravi mediante l’istituzione di un fondo comunale di co-finanziamento del FNA, in collaborazione con l’ASL.
  • Strutturare e potenziare il PRONTO INTERVENTO SOCIALE (housing e servizi di sollievo per Senza Fissa Dimora, servizi di supporto ai detenuti come un Banco dei farmaci, ecc.) in collaborazione con il Terzo Settore.
  • Potenziare i servizi per la deistituzionalizzazione dei minori in struttura (Progetto Care Leavers) e dell’affido familiare mediante l’istituzione di un nucleo operativo dedicato (psicologo, assistente sociale, educatore).
  • Potenziare i servizi di mediazione culturale per gli alunni e le famiglie di stranieri immigrati in collaborazione con gli enti di Terzo Settore.